Chiuderò con una nota a mezzaria
Per la mezzanima mia impazzita che non porta il nome;
Nella ferocia autentica
Della massima quiete cinetica interrogante.
Hai teste di teschio sul collo
O sei solo affar di demoni.
Risplende in me il sole di tutte le cose
Verrò di nuovo nel mezzo dei mondi.
Sono servo
Del dolore.
Ricordo il ghiaccio
Ricordo i coltelli
Ricordo i cinque antiorgani e le propagazioni.
Sempre più promesse infrante
Ti alleneranno abituandoti all’accidia.
L’Uomo
Trova l’ultima morte prima della successiva.
Tenta ancora prima di svelarti
Ma non cercare sensi e nel frattempo
Godi nel pieno del tempo
Essere della forma
Che si guarda attraverso creandosi
La donna
Trova duplici sensi.
Hai tu cibo e tempo in abbondanza
Viziato da questo Stato di malaffari
Scopriti primate e abusa
Il terzissimo giorno.
Alziamo calici senza sangue
Perché la carne è stata bandita
L’universa ne è priva.
Assaporati attraverso l’ennesima piaga
Nel giubilare dei vermi.
Il fuoco ha parlato.
Tra non molto.
Grida dorate.
Labbra.
Suolo
Oṃ